L'intero percorso si sviluppa lungo i versanti del colle che domina Ceneda: oltre a offrire numerosi spunti paesaggistici e naturalistici, permette anche di cogliere facilmente i rapporti delle tre fortificazioni fra loro e con il territorio, sottolineandone il ruolo strategico di controllo del territorio. Il castello di San Martino, pur rimaneggiato in età rinascimentale e fino al XVIII secolo, costituisce tuttora un elemento di grande visibilità e impatto nel paesaggio; il "Palasi" e la rocca di San Paolo, invece, costituiscono elementi di interesse prevalentemente scientifico. Dei Palasi rimangono il rudere, una "torre" e ciò che rimane di una poderosa cinta in muratura. La Rocca di S. Paolo è la più vasta e articolata struttura di fortificazione di Ceneda i cui resti, sebbene pressoché rasi al suolo, sono tuttavia riconoscibili nella fitta boscaglia circostante. Il Castello di S. Martino costituisce dall'VIII secolo la sede vescovile e per questo motivo ha subito nei secoli profondi rimaneggiamenti fino a tutto il XVIII secolo. Oggi si presenta come una dimora patrizia di rappresentanza che conserva ben riconoscibili alcuni forti elementi della fortificazione medievale, pur ingentiliti e arricchiti da interventi rinascimentali e moderni.