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Itinerario: Marca Storica

Palazzo Balbi, Valier

 
Palazzo Balbi, Valier
 
Il complesso di edifici che si prolunga lungo la riva destra del Soligo prende nome dalla nobile famiglia veneziana Balbi Valier, presente a Pieve di Soligo dalla fine del '600. Tra i membri della famiglia patrizia si ricordano Girolamo Maria, primo deputato di Pieve di Soligo durante la dominazione austriaca e il figlio Marco Giulio filantropo e benefattore che nella prima metà dell'800 fondò gli istituti di carità comprendenti un Orfanotrofio femminile. L'attuale palazzo che risale all'800, sostituì la precedente villa in stile palladiano, è opera dell'architetto Medusa. Passò alla famiglia Sammartini che vi abitò fino alla fine della seconda guerra mondiale e di cui si rileva lo stemma di facciata. A piano terra, sulla parte destra del palazzo, si trovava la cappella dedicata alla "Madonna Addolorata" andata a sostituire l'antica cappella dedicata alle reliquie della "Santa Croce" prelevate in Palestina e tramandate ai Balbi dagli antenati. In questo palazzo visse e lavorò la scultrice Marta Sammartini. Lungo il Borgo Stolfi, una delle zone più antiche della "Pieve del Trevisan" (cosiddetta perché soggetta al Comune di Treviso), scorre il fronte esterno delle adiacenze del Palazzo Balbi. Cantine, magazzini, mulini. La zona era soggetta ad alluvioni a memoria delle quali restano lapidi murate sulle facciate delle abitazioni.
 
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