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Itinerario: I luoghi della Grande Guerra

Abbazia di S. Eustachio

 
Abbazia di S. Eustachio
 
 
Abbazia di S. Eustachio - Veduta della fiancata
 

L'Abbazia di Sant'Eustachio in Nervesa fu fondata sul Montello verso la metà del secolo XI dal Conte Rambaldo III di Collalto e dalla madre Gisla che la affidarono, con una ricca dotazione di beni, ai Benedettini cassinesi sotto la diretta giurisdizione della sede Apostolica. I Collalto ne mantennero sempre lo juspatronato, finché nel 1521 il monastero fu sciolto e l'Abbazia diventò prepositura commendatizia della nobile famiglia, col diritto di nomina del preposto. La Chiesa abbaziale, a tre navate coperte a volta, transetto e massiccio tiburio sopra la crociera, era uno straordinario esempio di architettura romanico-benedettina (secoli XII-XIII). Nell'annesso monastero, con chiostro gotico, Monsignor Giovanni della Casa compose buona parte del suo Galateo (1550-1555). L'Abbazia, posta in un punto strategico di osservazione sul fronte del Piave, fu ridotta a rovine nel 1918 dalle artiglierie tedesche che la presero di mira dalla riva opposta dove, per contro, le italiane bersagliavano il Castello di San Salvatore. L'Abbazia, come si è detto, subì durante la guerra, non solo dagli austriaci ma anche dagli italiani danni irreparabili; oggi essa è ridotta ad un mucchio di informi macerie, l'imponenza delle quali attesta per se stessa la grandiosità del pio luogo. Sulla facciata, mutilata e crollante, ancora si intravede un vecchio affresco ed una dolce parola: Jesus! Del magnifico chiosco archiacuto, del XIV secolo, nulla più rimane. I reparti inglesi, schierati sul Montell

 
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