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Itinerario: I luoghi della Grande Guerra

Gipsoteca

 
Gipsoteca
 
Lo Stradone contestualizza in un'unità di tempi, di luoghi e di contenuti tutta la realtà del Canova: al vertice il Tempio e alla base dello Stradone le opere. Lo Stradone fu compiuto nel 1838 - 6 anni dopo l'inaugurazione del Tempio - per volontà di mons. Giovanni Sartori Canova, fratellastro dell'artista, lo stesso che volle la Gipsoteca. La Gipsoteca, su disegno dell'architetto Segusini - realizzatore anche dello Stradone - è il contenitore a forma di basilica che raccoglie gessi, terracotte e marmi trasferiti dallo studio romano dell'artista, sempre per volontà del Sartori. Nel 1955 all'edificio del Segusini Carlo Scarpa aggiunge un nuovo contenitore, con una attenzione particolare alla luce, fattore fondamentale per il Canova. Il giornalista Arrigo Pozzi nell' Avvenire d'Italia 3 Maggio 1922 racconta "il martirio dei monumenti e delle opere di Antonio Canova". Pomeriggio del 14 Novembre 1917, mentre gli ultimi Possagnesi attendono i mezzi che li porteranno profughi lontano dai loro monti, inizia lento, inesorabile, preciso il bombardamento dei medi e grossi calibri alla ricerca di accantonamenti, depositi e artiglierie. Uno dei primi colpi scoppia davanti la facciata del Tempio, che però rimarrà, dopo un anno di bombardamenti, da solo, praticamente indenne ad ergersi sulle rovine di case e campi. Le offese alla Gipsoteca invece sono da subito grandi e ai danni dei bombardamenti si assommano le manomissioni e i vandalismi arrecati dai soldati francesi e italiani.
 
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