Pieve di S. Eulalia

Molteplici sono i reperti che attestano la presenza dei romani in questo territorio: laterizi, strumenti da lavoro, oggetti d'ornamento, monete, ecc. La testimonianza più significativa è costituita dal sarcofago in pietra di Gaio Vettonio Massimo, conservato presso la Pieve di Sant'Eulalia. L'iscrizione posta sullo specchio frontale riporta le volontà testamentarie di un veterano patavino della tribù Fabia, il quale, ritiratosi a vivere dopo il servizio militare nel pagus Misquilensis, si premunì dall'oblio dando disposizione ai suoi compaesani che quanto fosse ricavato dal proprio capitale venisse devoluto, ogni anno, in offerte di rose e uva da cospargere sul proprio sepolcro.