Villa Sogliani: La Provincia Chiarisce

 
 

COMUNICATO STAMPA


La Provincia di Treviso intende chiarire la questione emersa sulla stampa locale in merito a “Villa Sogliani”, futuro alloggio del Prefetto di Treviso.


1) Prima di tutto va chiarito che l’operazione riguardante l’immobile definito come “alloggio del prefetto” non ha alcun nesso con il cosiddetto “risiko immobiliare”, realmente denominato “Treviso Area Metropolitana”. Basta infatti verificare le date: l’immobile di Borgo Cavour è stato posto in vendita nel 2005, mentre l’accordo tra Provincia di Treviso, Comune di Treviso e Fondazione Cassamarca, risale al febbraio 2008. Qualsiasi dichiarazione di qualsiasi rappresentante istituzionale in merito al “risiko” collegato a “Villa Sogliani”, deve dunque essere ritenuta errata e inesatta.
2) Prima dell’intervento, Villa Sogliani non era propriamente un “rudere” come viene definito, tanto che ospitava prima uffici dislocati della Provincia e poi della stessa Prefettura.
3) E’ bene ricordare che il Ministero dell’Interno corrisponde alla Provincia un congruo canone d’affitto, stimato dall’agenzia del demanio sulla base del valore dell’immobile, che consente di ammortizzare lo stesso investimento di ristrutturazione effettuato: oltre 76.000 euro l’anno.
4) E’ bene ricordare che il progetto di Villa Sogliani non nasce certo ieri, ma fa parte dei lavori di restauro conservativo del Sant’Artemio, avviati nel gennaio 2007. Nessuna spesa aggiuntiva dunque per la cittadinanza. Il restauro è avvenuto su un edificio già di proprietà della Provincia, che pertanto ha accresciuto il valore del proprio patrimonio senza dover ricorrere a soluzioni esterne private. Si è trattato di un vero affare per la Comunità: vendendo la vecchia casa del Prefetto di Borgo Cavour sono stati infatti ottenuti circa 9 milioni e mezzo di euro e la nuova soluzione è stata trovata in un immobile già di proprietà, senza spese ulteriori. 
5) I rapporti con la Prefettura e il Prefetto Adinolfi sono eccellenti. Provincia e Prefettura operano in perfetta collaborazione su tutti i temi di interesse provinciale. In merito al Consiglio Provinciale “No all’Italia senza le Province”, è evidente, non è stato invitato nessun rappresentante dello Stato se non a carattere politico o elettivo.
6) La legge (il Testo Unico sugli Enti Locali del 1933) poneva l’obbligo di fornire locali idonei a ospitare gli Uffici delle Prefetture e la sede di rappresentanza delle stesse, comprensiva dell’alloggio del Prefetto. A decorrere dal 1° luglio 1959, in applicazione di disposizioni contenute nella Legge 16 settembre 1960 n. 1014, sono state trasferite a carico dello Stato le spese sostenute dalle Province per i locali degli uffici di prefettura, per l'alloggio dei prefetti. Da quella data, pertanto, lo Stato ha versato alla Provincia il canone di affitto, sia per gli Uffici della Prefettura che per la sede di rappresentanza e alloggio del Prefetto. La stessa Legge ha imposto però l’obbligo di mantenere la destinazione d’uso degli immobili di proprietà della Provincia ad uffici e a sede di rappresentanza, con tali caratteristiche, ed alloggio del Prefetto.


UN PO’ DI CRONISTORIA:
Riportiamo inoltre un po’ di cronistoria in merito alla questione che può essere utile per ricostruire alcuni passaggi fondamentali della vicenda:
Dopo che nel luglio del 2005 il Consiglio Provinciale ha deliberato all’unanimità l’alienazione dell’immobile di Borgo Cavour (ex “casa del Prefetto), era stata avviata ai sensi di legge una trattativa con la Prefettura al fine di individuare una sistemazione alternativa e consentire, in tal modo, la modifica della destinazione d’uso.
Dopo una prima fase culminata addirittura con un ricorso al TAR presentato dalla Prefettura di Treviso, rappresentata dall’allora Prefetto Labia, per l’annullamento della delibera del Consiglio Provinciale, si è arrivati alla definizione di un accordo nell’ottobre del 2007 con il nuovo Prefetto Capocelli. Dopo aver verificato alcune soluzioni possibili, con il reperimento sul mercato di immobili adeguati allo scopo, che avrebbero comunque richiesto a carico della Provincia significativi interventi di ristrutturazione, è stata individuata,  in piano accordo con il Prefetto Adinolfi, come più idonea la soluzione di Villa Sogliani, già di proprietà della Provincia, per le ragioni elencate nei punti sopra.

“Villa Sogliani è nel progetto Sant’Artemio sin dall’inizio e qualche Consigliere Provinciale la scopre adesso? Va bene che l’inverno ha diradato le piante e ora si nota di più… ma certe affermazioni hanno quasi l’aria di strumentalizzazione gratuita, peraltro senza una vera conoscenza dei fatti – commenta Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso – la vendita della vecchia casa del Prefetto in Borgo Cavour ci ha permesso di introitare circa 9 milioni e mezzo di euro che abbiamo investito in strade e scuole. Il saldo, quindi, è di oltre 8 milioni in favore di cittadini. È bene ricordarlo. Mentre il nuovo alloggio del Prefetto, che la Provincia deve trovare per legge, non ha nulla a che fare con il “risiko immobiliare” come qualcuno vuol far credere.

I rapporti con l’attuale Prefetto e quello precedente sono ottimi e costanti, quindi mi rammarico al sentir parlare di rapporti incrinati – continua Muraro – C’è grande rispetto reciproco. Lo stesso Capocelli è stato decisivo nella vicenda della vendita del vecchio alloggio e Adinolfi si è sempre dimostrato disponibile.

In fine, senza mancare di rispetto a nessuno, per tutti quanti ululano alla luna – chiude Muraro – mi sento di dire soltanto una cosa: sarebbe bene che tutti, per una volta, guardassero un po’ più in alto del proprio naso o del proprio giardino, per individuare seriamente quali sono gli Enti che vanno riformati. Non è certo la Provincia l’Ente che ha deciso che alle Province spetta il compito di trovare un alloggio al Prefetto. Quell’Ente, si chiama Stato”.

 
 

Treviso, 09 Febbraio 2012