La chiesa di parrocchiale di S. Giovanni viene citata in un documento del 1152 e successivamente in una Bolla papale del 1231, come cappella appartenente alla Pieve di Cusignana. Sul finire del Cinquecento, cresciuta la comunità, venne costruito un tempio più grande e nel 1585 venne completato il campanile. La nuova chiesa, disegnata dal parroco imolese Gaspare Stabachini venne consacrata nel 1609. Solo nel 1649 e poi nel 1651 il Vescovo approvò che Nervesa fosse una Pievania. La chiesa odierna è stata ricostruita nello stesso luogo e nelle stesse forme di quella distrutta durante gli eventi bellici del 1917/18, con eccezione del campanile. Nell'interno si possono vedere alcune opere scampate alla distruzione: le due statue dei titolari, SS. Giovanni Battista ed Eustachio, del Melchiori; il parapetto marmoreo dell'altar maggiore (XVII secolo); le statuette in marmo dei SS. Pietro e Paolo, poste ai lati del Ciborio; la pala della Madonna del Rosario, attribuita al Palma il Giovane; la pala di S. Carlo Borromeo, attribuita a Pietro Dammi.