Sul Monte Sulder, il rilievo più ad est dei colli Asolani, m. 472 s.l.m., erano posti alcuni osservatori dell'artiglieria che davano i dati di tiro ai cannoni di calibro 149 prolungato che sparavano in direzione del Monte Tomba, del Quartier del Piave e del Montello. Da questi osservatori e da quelli posti sul Monte Collalto gli italiani controllavano le linee nemiche disposte lungo il Piave, dal ponte di Fener fino a Nervesa della Battaglia. Tra le cause dell'insuccesso della Battaglia del Solstizio la Relazione Ufficiale Austriaca annovera la non neutralizzazione delle batterie italiane di Monte Sulder "...che colpivano d'infilata le truppe austro-ungariche...". Le quattro batterie di cannoni di calibro 149 prolungato, schierate nella valle di San Lorenzo, sita tra il Monte Sulder e la Rocca di Cornuda, tennero, inoltre, sotto fuoco continuo, dal 15 giugno 1918 fino alla fine della Battaglia del Solstizio, i ponti costruiti dai genieri austro-ungarici sul Piave a Falzè, impedendo così alla 31A Divisione Honved di poterli utilizzare e costringendo la medesima Divisione ad usare il ponte di Villa Jacur di pertinenza della 13A Divisione Schutzen.
Sull'osservatorio Marocco una lapide ricorda: DA QUI - FISI GLI OCCHI AI CONFINI DELLA SVENTURA - RINNOVAMMO LA PROMESSA ALLA PATRIA DI RISCAT- TARE CON L'AMORE E COL SANGUE- I CONFINI DI DIO== MCMXVIII